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Una Signora Sagra: tutta la storia dalla fontana di vino al carattere di Carosino

Fontana del vino a carosino
La fontana di Carosino che zampilla vino rosso p.h. Francesco Sapio

È nel momento in cui il vino rosso sostituisce l’acqua nella fontana di Carosino che si può davvero dare l’avvio alla Sagra del Vino.

L’importanza del rito

In un gesto così inusuale si concentra la storia di una città, il significato profondo di una comunità, il rito di buon auspicio che si ripete costantemente da 57 anni.

fontana del vino
Una hostess prende il vino direttamente dalla fontana, 1972

59, per la precisione. In un arco di tempo così lungo possono capitare inciampi che hanno impedito la realizzazione di due edizioni, ma la prima Sagra del Vino di Carosino risale al 1965 e, nella sua seconda edizione, ha avuto l’onore di essere condotto da un giovanissimo Pippo Baudo.

Ma la fontana di Carosino nasce molto prima della Sagra stessa! La delibera ufficiale, approvata dal Consiglio Comunale, è del 7 Giugno del 1894, istituita per l’approvvigionamento idrico della città. Alcuni anni dopo, infatti, Carosino sarà il primo centro a disporre di una rete idrica tale da rifornire anche privati.

La fontana del vino, l’unica nel sud Italia, ha fatto molta strada nel frattempo: rientra nelle fontane del vino del Cammino di Santiago, è luogo del cuore del FAI e rientra anche nei percorsi della via Francigena. Dal 2022 è parte integrante anche della Via Appia grazie alla sua posizione nelle Terre del Mesochorum.

Solo durante i giorni della Sagra la fontana zampilla vino invece che acqua e fino a qualche anno fa era possibile bere direttamente dalla fontana stessa, dando luogo a simpatici episodi dovuti all’elevato livello alcolico dei festeggiamenti!

E se fosse una persona?

La Sagra oggi sarebbe una signora elegante, in un leggero vestito bordeaux come il succo d’uva che rappresenta, con un cappello a tesa larga per proteggersi dal sole del sud, a piedi scalzi ricordando la pigiatura del vino di un tempo.

Racconterebbe di essere nata dalla volontà dell’allora sindaco Giuseppe Sapio, grazie al sostegno fondamentale dell’azienda Baldaro Vini, alla quale si sono poi aggiunte le altre cantine della città in cui avviene, ancora oggi, tutto il processo di produzione di vino. Fino ad allora le cantine non avevano etichette, tutta la produzione etilica era venduta alle aziende del nord e imbottigliata da altre aziende.
La signora Sagra del vino sa di essere stata nei calici di tutta Italia fin dalla più tenera età.

Non sono mai mancati stand di degustazione visto che la Sagra ha sempre avuto una profonda vocazione economica. Del resto, tutta l’economia cittadina si basava sulla gran quantità di vino prodotto e festeggiare l’inizio della vendemmia è un rito che scavalla i secoli, quindi perché non unire le due origini in un unico, memorabile, evento?

Anche la festa patronale, dedicata a San Biagio, ha abdicato la sua storica importanza in favore della Signora Sagra del Vino, custodendo per il santo patrono i ringraziamenti per il buon raccolto e la vendemmia in una particolare festa ottobrina.

L’album dei ricordi

caterina caselli alla sagra del vino
Caterina Caselli alla Sagra del Vino

La Signora Sagra ha sempre celebrato la storia del suo territorio organizzando ogni anno mostre tematiche e dedicate agli antichi mestieri nel Castello D’Ayala Valva, che si affaccia proprio sulla storica fontana.

Anche le proposte musicali sono sempre state volutamente variegate, per intrattenere e divertire ogni tipo di pubblico. Nel corso degli anni, infatti, la Sagra ha ospitato artisti del calibro di Caterina Caselli, Bobby Solo, Iva Zanicchi, Matia Bazar, fino alle Vibrazioni, Francesco Renga, Nek, Raf e gli Après La Classe nelle ultime edizioni. Nelle prime serate si prediligono artisti del passato, per concludere ogni edizione in una serata dedicata ad un pubblico più giovane, senza mai scontentare nessuno.

Negli anni del boom economico la Sagra ha avuto anche una durata di due settimane: coinvolgendo le realtà del territorio come scuole di ballo, palestre e compagnie teatrali era possibile assistere anche ad uno spettacolo diverso ogni sera.

La natura fondamentalmente economica della Sagra ha fatto in modo che, da sempre, si organizzassero anche convegni tematici e incontri enogastronomici, coinvolgendo le attività locali e politici regionali.

La Signora Sagra, in fondo, è una donna concreta che ama divertirsi e conoscere, ha un passato importante ma con lo sguardo tenace verso il futuro, sente la responsabilità della sua storia perché conserva in sé il carattere di tutta la comunità di Carosino.

 

Written by carosino

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